Zanzibar

Zanzibar, colori e profumi di spezie. 

Eravamo già stati a Zanzibar e c’era rimasto nel cuore il bianco delle spiagge assolate, il profumo di spezie al mercato di Stone Town e la simpatia degli zanzibarini.
Così, complice il ricordo e la voglia di lasciare il freddo dell’inverno italiano, siamo partiti.
Ad attenderci le spiagge bianchissime dove maree incredibili regalano spazi infiniti.
La spiaggia sembra una strada di gran traffico ed insieme il corso dove fare quattro vasche.
I locali la usano per i loro spostamenti a piedi, in bicicletta ed anche con un carretto trainato da un bue.
I beach boys, invece, come la passeggiata a mare di una località turistica italiana.
A proposito, quanto vi avvicinano, non scappate via, è vero che vi vogliono vendere qualche cosa, ma sono anche dei simpatici chiacchieroni.
Soprattutto i Masai, grandi viaggiatori e curiosi, sono dei gradevoli compagni di passeggiata. Un po’ di inglese, lo parlano tutti, ed un po’ di swahili ed il gioco è fatto.
Un vocabolarietto di swahili in valigia non guasta mai!
Provate a spiegare ad un Masai che a casa c’è freddo, la nebbia ed il ghiaccio, io l’ho fatto ed hanno riso tutto il giorno!
Per vivere a fondo la vita di Zanzibar, ci sono tre cose che si devono fare assolutamente:
un giro dell’interno a vedere le foreste, le piantagioni di frutta e spezie e le scimmie tipiche dell’isola (Colobus).
Una visita alla costa ovest, magari a Nungwi, per il tramonto. Non ve ne pentirete.
Andare a Stone Town e perdersi per i vicoli a guardare le porte stupende, gli scorci affascinanti e cercare la casa di Freddy Mercury. Poi un giro al mercato locale per curiosare fra i banchetti lasciandosi andare ai colori e ai profumi dei frutti e delle spezie. Come in tutti i mercati è quasi d’obbligo fare quattro chiacchiere con i venditorii e le persone che, come noi, bighellano per il mercato. E, per me, è un invito a nozze.