Oman

Oman fra tradizione e modernità. Mille colori fra deserto, giardini e lungomare di Muscat. 

L’avventura in Oman comincia con una “vacanza”. Qualche giorno in un resort  facendo le lucertole stese al sole. Particolare interessante: ristoranti di ogni tipo fra i quali merita una nota positiva quello marocchino.

Poi inizia il viaggio vero e proprio. Un misto di modernità e grande rispetto della tradizione. Si vede la mano del sultano illuminato, grandi investimenti in infrastrutture (la luce elettrica arrriva ovunque) e nelle scuole.

Mi ha colpito lo sforzo che il governo fa per evitare la fuga dai villaggi verso le grandi città.

Il senso di profonda religiosità si manifesta nella grande moschea.

Perorrere le grandi piazze, i colonnati ed infine la sala interna ricca di colori, è un momento di grande emozione. Viene voglia di fermarsi e parlaare con uno dei tanti Omaniti che, eleganti nella loro veste biamca, si prestano volentieri a fare due chiacchiere.

Poi il deserto e le oasi, un salto in un altro mondo.

Si cena e si dorme in un campo beduino senza luce elettrica dopo aver attteso il tramonto sullle dune di sabbia.

La cena, al lme delle lampade ad olio è estremamente suggestiva, e poi la notte ci regala un cielo pieno di stelle. Al mattino fa un freddo cane e dalla nebbia spuntano come visioni, i cammelli.

Si rientra a Muscat e ci perdiamo fra i negozzi del suk, le stradine vicine al lungomare.

Le persone sono gentili e scambiare quattro chiacchiere è la cosa più normale del mondo. Una attenzione speciale merita il suk delll’oro, una cosa da non credere ai propri occhi. Mi colpiscono le signore che fanno acquisti nellle gioiellerie, coperte dagli abiti neri, scelgono moniii regali. Sono decissamente eleganti e, di tanto in tanto, da sotto gli abiti  spuntano tacchi vertiginosi o lembi di vestiti eleganti.

Al tramonto, fari colorati illuminano il lungo mare con una scenografia da sogno.

Un’ultima nota: acquistare un profumo da Amuage, vi porterete a casa un pezzo di Oman.